Quali sono i sintomi del diabete?

Per prevenire e fronteggiare al meglio il diabete, scopriamone insieme quali sono i sintomi più comuni. Sapevi che l’entità dei sintomi del diabete varia in base al grado di severità dell’iperglicemia, vale a dire l’eccesso di glucosio nel sangue? Ciò accade in quanto i disturbi peculiari del diabete sono dovuti proprio all’iperglicemia: quando essi sono molto gravi e debilitanti è perché anche l’iperglicemia è alquanto elevata.

Oltre all’entità dei sintomi, vanno conosciute approfonditamente le caratteristiche del diabete nelle sue varie declinazioni per capire quale sia il percorso da seguire per una sua responsabile gestione. In questo modo potremo continuare a svolgere una vita sana, piena e quanto più possibile “normale”.

Indice dei contenuti:

Le tipologie di diabete

Sono due le principali tipologie di diabete:

  • il diabete di tipo 1
  • il diabete di tipo 2

L’esordio del diabete di tipo 1 avviene in genere nel corso dell’infanzia o, al più tardi, durante il periodo dell’adolescenza; al contrario il diabete di tipo 2 si manifesta in modo particolare nei soggetti adulti o in là con gli anni. Per quanto negli ultimi tempi si stia assistendo a un incremento dei casi di diabete 2 tra gli adolescenti e i giovani, è comunque dopo i 35 anni che la malattia compare più di frequente.

Ma quali sono le cause che determinano il diabete 1? Questa tipologia di diabete è generata da cause immunitarie; questo vuol dire che non è correlato allo stile alimentare che si adotta. Esso è provocato, invece, da una produzione carente o del tutto assente di insulina, che a sua volta è motivata dalla sofferenza delle cellule beta delle isole di Langherans che si trovano nel pancreas. Sono queste cellule, in effetti, a sintetizzare l’insulina.

Per quel che concerne il diabete di tipo 2, invece, un ruolo molto più importante è rivestito dalla componente genetica; ciò, tuttavia, non vuol dire che si possa parlare di una patologia ereditaria. Come noto, infatti, sono i fattori individuali e ambientali, tra i quali l’obesità e il sovrappeso, a incidere in modo significativo sulla probabilità di insorgenza della malattia. Nei soggetti geneticamente predisposti, in altri termini, il diabete compare più facilmente nel caso in cui si segua un regime alimentare poco bilanciato o si abbia uno stile di vita improntato alla sedentarietà.

A questo punto è lecito chiedersi che ruolo giochi l’insulina in questa seconda forma di diabete; nel caso del diabete di tipo 2 l’insulina viene prodotta in modo adeguato, se non addirittura in quantità superiori al necessario; il problema è rappresentato, invece, dalla cosiddetta resistenza insulinica, un fenomeno che consiste nell’incapacità di usare l’insulina da parte delle cellule dell’organismo.

Perché l’insulina possa svolgere il proprio ruolo, in effetti, occorre che sulla superficie delle cellule ci siano i recettori dell’insulina. Ebbene, nelle persone che soffrono di diabete di tipo 2 questi recettori sono alterati o presenti in quantità inferiore al necessario. Di conseguenza il tessuto adiposo, i muscoli e gli altri tessuti periferici sono meno sensibili rispetto all’azione dell’insulina, e così il glucosio invece che penetrare all’interno delle cellule finisce per accumularsi nel sangue.

Quali sono i sintomi comuni del diabete a cui badare

Non devi sottovalutare il fatto che l’iperglicemia in molti casi non dà segni evidenti: questa è la ragione per la quale il diabete viene ritenuto una patologia subdola e della quale potresti non avere consapevolezza sin dal suo esordio.

I sintomi del diabete, infatti, spesso si manifestano quando la malattia è in corso già da diversi anni. Nei casi acuti, essi consistono in:

  • un aumento della diuresi (la cosiddetta poliuria)
  • una sensazione di malessere diffuso
  • un aumento della sete (la cosiddetta poliuria)
  • la stanchezza

Nel novero dei sintomi del diabete ci possono essere, inoltre, i dolori addominali e una perdita di peso che non è direttamente correlata con quanto si mangia; anzi, in alcuni casi si ha a che fare con la polifagia paradossa, caratterizzata da un aumento del livello di appetito. Nei casi più gravi, infine, il diabete può essere causa di confusione mentale o perfino di perdita di coscienza.

Alla luce di ciò è importante sottoporsi a controlli mirati anche in assenza di sintomi, in maniera tale da rilevare il diabete sin dal suo esordio, avendo in questo modo la possibilità di iniziare subito la terapia più adatta.

Come riconoscere i sintomi del diabete di tipo 1

La poliuria è il primo sintomo che compare nella maggior parte dei casi nel diabete di tipo 1; nel momento in cui i livelli di glicemia risultano molto elevati, infatti, si ha la necessità di espellere considerevoli quantità di urina, anche nelle ore notturne (si parla a tal proposito di nicturia).

Il problema è che l’eliminazione di così tanta urina determina la perdita di molti liquidi; per questo motivo le mucose e la cute si disidratano. Il corpo umano, di conseguenza, ha bisogno di reintegrare i liquidi, e così si manifesta il fenomeno della polidipsia, che consiste in una sensazione di sete intensa.

La polifagia paradossa – ovvero la perdita di peso malgrado l’aumento della fame – è uno dei sintomi del diabete che si presenta solo con il diabete di tipo 1, mentre chi ha il diabete di tipo 2 tende a ingrassare, o è addirittura obeso.

Come riconoscere i sintomi del diabete di tipo 2

Nel caso del diabete di tipo 2, i sintomi precedentemente elencati possono essere meno intensi e può anche accadere che non si manifestino sintomi precoci: di conseguenza si arriva a diagnosticare la malattia a distanza di anni dalla sua effettiva insorgenza, quando, però, le complicazioni sono già subentrate.

Per tale ragione è importantissimo che ti sottoponga con regolarità, a prescindere dalla tua età, a un controllo della glicemia.

Dimagrire quando si ha il diabete

Ti sei mai chiesto perché coloro che sono affetti da diabete di tipo 1 perdono peso? In effetti quando l’insulina è carente o viene a mancare del tutto, il glucosio presente nel sangue non può essere sfruttato dalle cellule come risorsa energetica.

Ma siccome c’è comunque bisogno di fonti energetiche, queste vengono individuate nei grassi di deposito e nelle proteine muscolari: così si verifica il calo ponderale.

Quali sono gli altri sintomi del diabete

Proprio per effetto del consumo dei grassi di deposito e delle altre riserve disponibili, si avverte una sensazione di fame molto forte. D’altro canto, la perdita di energia fa sì che ci si senta stanchi anche quando si è a riposo.

In più, si concretizza l’accumulo di corpi chetonici, che sono scorie causate dal consumo di grassi: questi vengono espulsi nell’aria che si espira, attraverso le urine o tramite il sangue. Potresti andare incontro, cioè, a un rischio di chetoacidosi nel caso in cui il processo di prolunghi nel tempo: l’acidità del sangue si riduce sempre di più e ciò determina dolori addominali, vomito, disidratazione e fame di aria. Si tratta di una condizione che è molto più frequente tra chi soffre di diabete di tipo 1.

Non è dovuto ai corpi chetonici, invece, il coma iperglicemico, che è causato proprio al livello di glicemia, che può superare i 600 mg per dl. La polifagia e la polidipsia sono alcuni dei sintomi di questa condizione, che è più diffusa tra chi ha il diabete di tipo 2; altre conseguenze sono costituite dalla poliuria e dal sensorio obnubilato, che comporta scarsa lucidità e confusione.

Le complicanze del diabete

Non devi sottovalutare i sintomi del diabete, perché sono tante le conseguenze pericolose di questa patologia: tra le più comuni ci sono quelle a livello cardiaco e cerebrale, sotto forma di cardiopatia ischemica, infarto miocardico o ictus cerebrale.

Inoltre, si può verificare una condizione di nefropatia, con i glomeruli e i tubuli renali che patiscono danni che, nei casi più gravi, possono rendere necessaria la dialisi. Non è un caso che nel nostro Paese quasi una persona su tre tra i pazienti in dialisi soffra di diabete (fonte: SID).

Anche i problemi neurologici possono rappresentare delle complicanze del diabete, con deficit di tipo acustico, visivo o motorio, ma anche alterazioni del sistema nervoso centrale sia dal punto di vista funzionale che a livello anatomico.

I sintomi del diabete gestazionale

sintomi del diabete gestazionale non sono sempre presenti; qualora si manifestino, comunque, si concretizzano in forma di poliuria, di stanchezza e di polidipsia. Quindi è importante, nel caso tu sia in dolce attesa, che ti sottoponga tra la ventiquattresima e la ventottesima settimana all’esame della curva glicemica, un test che misura i valori della glicemia a digiuno e a distanza di due ore dall’assunzione di una soluzione glucosata.

Prevenire il diabete: che cosa fare?

Le precauzioni che possono essere adottate per prevenire il diabete sono numerose: si tratta, in primis, di migliorare il proprio stile di vita, imparando a monitorare la qualità dei nutrienti e soprattutto a svolgere una regolare attività fisica per almeno due ore e mezza alla settimana.

Il rischio di sviluppare la malattia aumenta per effetto di una dieta con molti acidi grassi saturi, come quelli contenuti nei grassi animali.

I soggetti più a rischio di sviluppare la patologia sono quelli con familiarità di primo grado per il diabete e coloro che a digiuno hanno una glicemia tra 100 e 125 mg/dl.

Il diabete è ereditario?

Se hai il diabete ti starai chiedendo sicuramente se puoi trasmetterlo ai tuoi figli; a tal proposito bisogna fare un’importante distinzione: il diabete di tipo 1 non è ereditario, mentre quello di tipo 2, pur avendo una base genetica, è significativamente influenzato dai fattori ambientali.

La diagnosi precoce del diabete

Misurare i livelli di glicemia nel sangue a intervalli regolari è il solo modo per diagnosticare il diabete in modo precoce. Nel caso in cui tu riesca a riscontrare la malattia agli esordi, potrai prevenire le complicanze oculari, renali e cardiache sul lungo periodo.

Il test dell’emoglobina glicata deve essere eseguito più o meno una volta ogni tre mesi da tutti coloro che soffrono di diabete, per tenere sotto controllo la concentrazione del glucosio nel flusso ematico.

Le analisi in farmacia

Se vuoi rendere più semplice e rapido il monitoraggio della glicemia, puoi effettuare un prelievo del sangue in una delle farmacie che mettono a disposizione questo servizio. Si tratta di un’operazione semplice e veloce, dove il farmacista, in un locale apposito, preleverà una goccia di sangue dal vostro dito per darvi risultati attendibili come quelli delle cliniche specializzate, grazie a macchinari all’avanguardia e certificati.

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Bibliografia
www.who.int/health-topics/diabetes
www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27052219
www.epicentro.iss.it/diabete/
www.salute.gov.it
www.siditalia.it