I problemi al cuore si manifestano con sintomi differenti, perché differenti sono le malattie che fanno parte del grande insieme delle malattie cardiovascolari. È fondamentale, quindi, conoscere tutti quei segnali che sono veri e propri “campanelli d’allarme”: saperli riconoscere ti consente di intervenire in tempo e contenere le possibili conseguenze.
Indice dei contenuti:
- Problemi al cuore
- Aritmie
- Infarto del miocardio
- Ictus
- Ipertensione arteriosa
- Valvulopatie
- Pericardite
- Scompenso cardiaco
- Trombosi venosa profonda
- Come prevenire le malattie cardiovascolari
Problemi al cuore: informazioni generali
Devi sapere, infatti, che i problemi al cuore possono avere esiti molti seri se trascurati o non presi in tempo. In occidente, Italia compresa, rappresentano la prima causa di morte (fonte).
La categoria di persone più a rischio sono gli uomini, nei quali la probabilità di insorgenza aumenta con l’avanzare dell’età e in caso di familiarità. Anche le donne sono a rischio, soprattutto se sono in menopausa (fonte).
Se appartieni a una di queste categorie, non significa che tu debba allarmarti. Leggendo questo articolo avrai la possibilità di scoprire tutti i sintomi dei problemi al cuore: le informazioni che avrai modo di raccogliere, ti consentiranno di proteggerti e non correre rischi.
E se non bastasse, ti sveleremo anche gli strumenti a tua disposizione per monitorare costantemente lo stato di salute del tuo cuore e del sistema vascolare: la tecnologia, infatti, permette di eseguire dei test non invasivi nella farmacia più vicina a casa.
Poiché, come detto, le malattie cardiovascolari comprendono una serie di problemi differenti a carico del cuore e dei vasi, i segnali possono variare molto da patologia a patologia. È, bene, dunque, conoscerli tutti.
Entriamo nel dettaglio dei problemi al cuore e dei sintomi, seguendo la classificazione del Ministero della Salute.
Aritmie: quali sono i segnali da ascoltare
Quando nel muscolo cardiaco la frequenza subisce delle alterazioni, si parla di aritmia. Quest’ultima può essere di tre tipi e nella maggior parte dei casi sono tutti asintomatici.
Ma vediamo nel dettaglio gli eventuali segni:
- La tachicardia si verifica quando il cuore batte troppo velocemente. La persona avverte un improvviso aumentare della frequenza cardiaca.
- La bradicardia è il rallentamento eccessivo del battito cardiaco, sotto i 50 battiti per minuto. Può provocare sensazione di mancamento o svenimento, vertigini, debolezza, fatica, respiro corto, dolore al petto, confusione mentale e facile affaticamento (fonte).
- La fibrillazione atriale e “flutter” atriale, cioè frequenze irregolari del cuore, provocano palpitazioni (sensazione sgradevole del battito cardiaco), vertigini, dispnea, senso di testa vuota, confusione, svenimento, affaticamento. Nella maggior parte dei casi, non hanno alcuni sintomi e vengono scoperti nel corso di controlli medici.
- La fibrillazione ventricolare è una patologia molto grave che può indurre a conseguenze fatali in breve tempo. È provocata dell’infarto del miocardio e richiede l’intervento immediato con il defibrillatore, un apparecchio che attraverso choc elettrici ristabilisce il corretto funzionamento del cuore. I sintomi sono battiti irregolari, accelerati, palpitazioni, cardiopalmo aritmico, talvolta alternati a battiti più rallentati che portano a sensazione di debolezza, di mancanza di respiro, cuore in gola e di vertigine (fonte).
Infarto del miocardio: i campanelli d’allarme
Può accadere che una parte del cuore non riceva il giusto apporto di sangue per un certo lasso di tempo. È l’infarto del miocardio, la morte (necrosi) di una parte del muscolo cardiaco. A provocarlo è, nella maggior parte dei casi, un coagulo di sangue, cioè un trombo, che ostruisce il passaggio del sangue.
I principali campanelli d’allarme dell’infarto del miocardio sono:
- Dolore limitato al torace o irradiato fino alle spalle e a un braccio (frequentemente quello sinistro)
- Dolore al collo, alla mandibola, a denti e dorso
- Oppressione al torace
- Mal di stomaco
- Affanno improvviso
- Sudorazione fredda
- Nausea e vomito
- Svenimento
- Vertigini improvvise
- Stato d’ansia
- Debolezza marcata e improvvisa
Il dolore può comparire in modo improvviso e violento, può essere alleviato parzialmente e temporaneamente dal riposo. Se accusi questi sintomi, non c’è tempo da perdere: chiama i numeri di emergenza.
Ictus: i sintomi
Il termine stesso “ictus” spiega bene questa patologia. Deriva dal termine latino “colpo” perché insorge improvvisamente, anche quando una persona sta bene. Nel caso dell’ictus, il cervello accusa il mancato apporto di sangue. La conseguenza è la morte di quell’area cerebrale e delle funzioni che controlla. L’ictus può essere ischemico (ostruzione per una placca arteriosclerotica o coagulo di sangue); emorragico (rottura di un’arteria cerebrale); ischemico transitorio o Tia (simile all’ischemico, ma ha durata sotto le 24 ore).
L’ictus si manifesta con i seguenti sintomi:
- Paresi facciale
- Deficit motorio degli arti superiori
- Difficoltà nel linguaggio e di comprensione della parola
- Improvvisa perdita di forza
- Insensibilità di arto superiore e inferiore della stessa metà del corpo
- Perdita della vista e dell’equilibrio, sbandamenti o vertigini
- Mal di testa
Negli Stati Uniti si utilizza un acronimo per aiutare a memorizzare gli aspetti fondamentali dell’ictus. È il termine “Fast”, parola che in inglese significa “veloce” ma è anche un acronimo che sta per:
- F come Faccia: verificare se nella persona con sospetto ictus nel sorridere un angolo della bocca non si solleva o cade
- A come Arms, cioè braccia: accertare se sollevando le braccia, una delle due si comporta in modo diverso, ad esempio tende a lasciarsi andare verso il basso
- S come Speech, ossia linguaggio: verificare se la persona riesce a ripetere una serie di parole in modo corretto
- T come Tempo: se uno o più di questi segni è presente, chiamare immediatamente i numeri di emergenza. È fondamentale farlo velocemente, “fast” appunto. In caso di sospetto ictus, il fattore tempo può giocare un ruolo chiave.
Ipertensione arteriosa: valori e sintomi
Quando i valori della pressione arteriosa superano i 140 per la massima o i 90 per la minima, si parla di ipertensione. È bene non sottovalutare questa condizione, perché è la principale causa dell’ictus.
Normalmente non dà particolari segnali, ma talvolta si manifesta con:
- Cefalea violenta
- Nausea
- Vomito
- Alterazioni della vista (restringimento del campo visivo, bagliori, ecc.)
- Vertigini
- Ronzii alle orecchie
- Emorragia dal naso
Valvulopatie: cosa sono?
Per valvulopatie si intendono tutte le patologie che coinvolgono il funzionamento delle quattro valvole cardiache (mitrale, aortica, tricuspide o polmonare), cioè di quelle sezioni del cuore che, come delle porte a battenti, regolano il flusso del sangue, nella direzione e nel momento giusto. Possono essere presenti alla nascita o a insorgenza successiva.
Nel caso della stenosi aortica, cioè del restringimento delle valvole aortiche, possono essere avvertiti:
- Affanno
- Dolore nella parte posteriore dello sterno che peggiora con lo sforzo
- Vertigini
- Sincope a seguito di sforzo
Nella stenosi mitralica, il paziente riscontra:
- Affanno (nelle forme acute anche a riposo)
- Tosse anche con sangue
- Facile affaticabilità
- Palpitazioni
- Gonfiori ai piedi e alle caviglie
- Dopo uno sforzo può comparire anche senso di oppressione toracica
- Frequenti bronchiti
In caso di insufficienza aortica, cioè di chiusura non completa delle valvole, si possono accusare:
- Affaticamento
- Sincope
- Angina da sforzo
- Affanno da sforzo o da sdraiato
- Palpitazioni
- Gonfiori delle caviglie o dell’addome
Nell’insufficienza mitralica, i sintomi sono:
- Affanno che aumenta facendo sforzi o da sdraiati
- Respiro veloce
- Tosse
- Facile affaticabilità
- Palpitazioni
Nel prolasso della mitrale, cioè l’alterazione della valvola che diviene più flessibile, il paziente avverte:
- Palpitazioni e aritmie
- Cefalea
- Stato ansioso
Pericardite: che cos’è?
Il cuore è rivestito da una membrana protettiva, il pericardio. Quando questa “pellicola” si infiamma significa che è subentrata una pericardite caratterizzata dai seguenti sintomi:
Dolore da lieve a violento all’altezza del cuore o dietro lo sterno (anche irradiato al collo, al braccio sinistro, al dorso e all’addome). Il dolore peggiora con l’inspirazione, sdraiati a pancia in su, colpo di tosse o inghiottendo, si allevia in posizione seduta e chinandosi in avanti.
- Palpitazioni e affanno (soprattutto in posizione supina)
- Tosse secca
- Debolezza
Se la pericardite è di origine infettiva si possono essere presenti anche:
- Febbre
- Brividi
- Sudorazione
Scompenso cardiaco: sintomi
Lo scompenso cardiaco è l’anomalo funzionamento del cuore. Il muscolo cardiaco risulta incapace di pompare il sangue agli organi e ai tessuti. In questi ultimi si verificano accumuli di sodio e acqua, soprattutto nei polmoni. La complicanza più seria è l’edema polmonare, ossia l’eccesso di liquidi nei polmoni.
In occasione dello scompenso cardiaco il paziente avverte:
- Affanno (anche a riposo o dormendo e migliora con la posizione seduta e peggiora in posizione supina)
- Gonfiore ai piedi e alle gambe
- Ridotta tolleranza allo sforzo
- Affaticamento
- Debolezza
- Stato confusionale negli anziani
Tra i sintomi meno specifici sono:
- Depressione
- Palpitazioni
- Sincope
- Perdita di appetito e di peso (soprattutto nelle fasi più avanzate)
- Rapido aumento di peso (più di due chili in pochi giorni) dovuto all’accumulo di liquidi
Trombosi venosa profonda
La trombosi venosa profonda si verifica quando un deposito di sangue (trombo), ostruisce il flusso del sangue, parzialmente o completamente, nelle vene delle gambe, delle braccia, dell’addome o del collo. La conseguenza può essere l’embolia polmonare: il coagulo, entrando in circolo, va a bloccare il flusso delle arterie polmonari (fonte).
La trombosi venosa profonda è caratterizzata da dolore, tensione e gonfiore a una gamba (può diventare rossa e più calda) (fonte).
Come prevenire le malattie cardiovascolari: effettua i test in farmacia!
Come hai potuto verificare in questo articolo dedicato ai problemi al cuore e ai sintomi, i segnali di una malattia cardiovascolare possono comparire improvvisamente, altre volte non si manifestano per niente. È fondamentale, dunque, prevenirne l’insorgenza con stili di vita sani, con un’alimentazione equilibrata, praticando sport e abbandonando il vizio del fumo.
Non solo, è importantissimo anche tenere monitorato lo stato di salute del cuore e del sistema circolatorio.
Come? Attraverso periodici test di controllo ai quali puoi sopporti anche sotto casa. Sono disponibili nelle farmacie una serie di esami non invasivi, ma fondamentali per capire come stanno cuore e vasi. Ti stai chiedendo quali sono?
Con un semplice prelievo del capello puoi conoscere in pochi istanti il valore di colesterolo e trigliceridi: è la misurazione del profilo lipidico.
L’analisi dell’emoglobina glicata ti consente di monitorare l’andamento della glicemia nel tempo. È bene accompagnarlo anche all’Emocromo, test che definisce lo stato di salute generale di un organismo.
L’Elettrocardiogramma in pochi minuti misura l’attività elettrica del cuore e lo stato di salute.
Per un monitoraggio nel tempo, l’Holter cardiaco applicato direttamente in farmacia, rileva eventuali alterazioni dell’attività elettrica del cuore a comparsa sporadica.
L’ipertensione è uno dei principali fattori di rischio delle malattie cardiovascolari: l’Holter pressorio, nelle 24 ore, accerta e memorizza il valore della pressione arteriosa ogni 30 minuti.
Se assumi una terapia anticoagulante è importante che ti sottoponga alla misurazione del tempo di La protrombina (PT) e INR (International Normalized Ratio).
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Bibliografia
https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/b/bradicardia
http://old.iss.it/binary/publ/cont/dodici52web.pdf
http://www.salute.gov.it/portale/salute/p1_4.jsp?lingua=italiano&area=Malattie_cardiovascolari