L’Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri stima che una persona su tre nel nostro Paese soffre di colesterolo alto, la cosiddetta “ipercolesterolemia”: tuttavia, nel 40% dei casi non si è consapevoli di patire tale condizione. Se consideri quanto gravi possano essere le conseguenze di questa patologia, comunque, puoi ben capire come il problema non possa essere sottovalutato.
Nelle prime fasi, la condizione non presenta sintomi: in altre parole non puoi accorgerti della sua presenza a meno che non ti sottoponga a esami del sangue specifici.
Indice dei contenuti
La sola eccezione in tal senso va individuata nell’ipercolesterolemia familiare omozigote, una alterazione sistemica del metabolismo lipidico. Questa patologia innalza così tanto i livelli di colesterolo nel sangue da favorire la comparsa di depositi periferici. Sin dall’infanzia si riscontrano placche lipidiche e depositi di colesterolo intorno alle cornee degli occhi, nei tendini e nella pelle. Si tratta, in effetti, di una patologia genetica determinata da mutazioni del gene deputato a codificare il recettore delle LDL, le lipoproteine a bassa densità.
Colesterolo alto e rischio cardiovascolare
Il colesterolo alto non deve essere trascurato, soprattutto perché questa condizione accresce in modo considerevole il rischio di malattia cardiovascolare. Nel mirino deve finire in particolare quello che viene definito come colesterolo cattivo, che è quello che viene trasportato dalle LDL.
Qualora questa forma di colesterolo sia presente in eccesso, esso finirà per depositarsi sulle pareti dei vasi sanguigni: la conseguenza è rappresentata da placche e ispessimenti a causa dei quali il flusso del sangue viene ostacolato. L’ostruzione dei vasi determina, quindi, un minore apporto di nutrienti e ossigeno ai tessuti. Il problema è notevole: se il passaggio del sangue viene impedito, le conseguenze dal punto di vista della salute possono essere molto gravi. Basti pensare, per esempio, agli ictus ischemici e agli infarti del miocardio, che possono portare addirittura alla morte.
Tale rischio può essere ridotto, invece, grazie al cosiddetto colesterolo buono, che è quello che viene trasferito con le HDL, le lipoproteine ad alta densità. Le particelle di HDL veicolano il colesterolo al fegato, dove esso verrà eliminato, favorendo una pulizia ottimale del corpo umano.
I sintomi del colesterolo alto
Come avrai capito, i sintomi del colesterolo alto sono per molto tempo invisibili. Quando esso, tuttavia, è in uno stadio avanzato, si può manifestare attraverso i crampi, che si avvertono in particolar modo quando si cammina; tra gli altri sintomi del colesterolo alto, poi, ci sono:
- la cefalea;
- la confusione mentale;
- una forte sensazione di costrizione o di oppressione.
Solo nel caso di ipercolesterolemia familiare omozigote, come già detto in precedenza, l’aumento di colesterolo si manifesta con sintomi significativi sin dal suo esordio; a tal proposito ti ricordiamo che le persone che ne soffrono hanno un livello di colesterolo nel sangue compreso tra i 600 e i 1200 mg per dl.
In questo caso i sintomi sono costituiti da xantelasmi e xantomi: scopriamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Che cosa sono gli xantomi?
Gli xantomi sono noduli o piccole placche lipidiche la cui colorazione oscilla tra il giallo e l’arancione che hanno dimensioni assai variabili e si depositano per lo più in corrispondenza dei gomiti, delle articolazioni, delle fibre muscolari, delle ginocchia, delle mani, dei piedi e delle natiche.
Ti ricordiamo che gli xantomi, oltre a essere determinati da elevatissimi livelli di colesterolo, possono essere riscontrati anche nelle persone che soffrono di cirrosi biliare primaria, di ostruzione cronica delle vie biliari, di disordini linfoproliferativi e di dislipidemie.
Che cosa sono gli xantelasmi?
Oltre agli xantomi, il colesterolo alto dovuto alla ipercolesterolemia familiare omozigote, può causare la formazione di xantelasmi, che sono un tipo di xantoma piano che si presenta come una lesione nodulare o papulosa di aspetto sgradevole e con una colorazione che oscilla tra il biancastro e il giallognolo.
Presenti in corrispondenza delle palpebre (sia quella superiore che quella inferiore), gli xantelasmi in genere si formano nell’angolo interno della palpebra superiore: è il cosiddetto canto interno, la parte più vicina al naso. Il loro aspetto è quello di una placca morbida rotondeggiante e piana, delimitata in modo evidente al di sotto della pelle.
Va sottolineato tuttavia che gli xantelasmi, oltre a essere determinati da un incremento del livello di colesterolo nel sangue dovuto a un disturbo del metabolismo lipidico, possono comparire anche come conseguenza di alcuni tumori, in caso di ipotiroidismo, per effetto di una pancreatite o a causa di una cirrosi biliare primaria (fonte).
Come riconoscere il colesterolo alto
Chiusa la parentesi sull’ipercolesterolemia familiare omozigote, che non è asintomatica e che causa la comparsa di segni clinici ben precisi, è bene sapere che tutti i soggetti adulti, a partire più o meno dai 40 anni, dovrebbero aderire a un programma di screening mirato, in quanto il colesterolo alto è, a tutti gli effetti, un killer silente.
Un semplice prelievo del sangue, da eseguire a digiuno, ti permette di misurare il valore dei trigliceridi e i livelli di colesterolo HDL, di colesterolo LDL e di colesterolo totale: in questo modo, se il livello è fuori dal range dei valori raccomandati, potrai correre ai ripari con un’apposita terapia. A tal proposito ti ricordiamo che vengono considerati valori normali i seguenti:
- 120 – 220 mg/100 ml per il colesterolo totale
- 40 – 80 mg/100 ml per il colesterolo buono (HDL)
- 70 – 180 mg/100 ml per il colesterolo cattivo (LDL)
Nelle persone che patiscono il colesterolo alto esso si può depositare in alcuni distretti specifici. Tale accumulo, lo ribadiamo, può promuovere la comparsa nei vasi sanguigni delle placche aterosclerotiche: una conseguenza diretta è la crescita del rischio cardiovascolare.
Se è vero che i sintomi del colesterolo alto sono per lungo tempo invisibili, è pur vero che grazie a una prevenzione adeguata – ovvero l’adesione a uno stile di vita attivo e analisi periodiche – esso può essere tenuto sotto controllo.
Come modificare la dieta se soffri di colesterolo alto
Il regime alimentare che segui è molto importante se il tuo livello di colesterolo nel sangue è elevato. Il primo passo che dovresti compiere è quello di diminuire i grassi saturi nella tua dieta, intervenendo sulla quantità di colesterolo che attraverso ciò che mangi introduci nel tuo organismo: tieni presente che il colesterolo è presente unicamente negli alimenti di provenienza animale.
Non basta, però, moderare il consumo di carne e formaggi: anche gli zuccheri raffinati devono essere ridotti, dal momento che il metabolismo del colesterolo ha a che fare direttamente con la presenza di insulina. E, al tempo stesso, non è detto che tutti i grassi debbano essere demonizzati, anzi: poiché essi non sono tutti uguali tra loro, devi sapere che ce ne sono alcuni buoni, come gli acidi grassi omega 3 e gli acidi grassi omega 6. Essi sono utili per prevenire gli ictus, gli infarti e altri eventi cardiovascolari, e in più forniscono un prezioso supporto per il miglioramento della salute del cuore.
Gli acidi grassi omega 3 si trovano:
- nelle noci
- nei vegetali a foglia
- nel pesce azzurro, nelle trote, nei merluzzi e nei salmoni
Gli acidi grassi omega 6, invece, sono presenti:
- negli oli vegetali come l’olio di semi di girasole, l’olio di semi di mais, l’olio di semi di vinacciolo e l’olio di semi di soia
- nella frutta secca come le arachidi, le nocciole, i pistacchi e le mandorle
Questi grassi sono chiamati essenziali dal momento che l’organismo umano non è in grado di sintetizzarli da solo: è questo il motivo per il quale devono essere assunti attraverso quello che mangi. Diverso è il discorso, invece, per le fonti di grasso cattivo, che accrescono il rischio cardiovascolare perché possono ostruire le arterie.
Una buona prassi che dovresti adottare è quella di moderare il consumo di alimenti di provenienza animale: non solo la carne, quindi, ma anche i latticini e soprattutto il burro. Se vuoi consumare la carne, cerca di preferire quella bianca a quella rossa. Dovresti limitare anche l’assunzione di oli poco pregiati (l’olio di palma, per esempio) e i cibi industriali, che contengono i cosiddetti grassi trans. Non è vero come si riteneva in precedenza, invece, che le uova e gli altri alimenti che contengono colesterolo incidono sui livelli di colesterolo nel sangue.
Ricorda che anche un consumo di alcolici esagerato può influire sulla crescita del livello di trigliceridi e di colesterolo nel sangue (fonte).
E non è tutto: il livello di colesterolo cattivo può dipendere anche dalla carenza di attività fisica. Proprio per questo motivo dovresti allenarti in modo regolare, anche con moderazione, se vuoi abbassare il tuo colesterolo.
Inoltre, le persone obese mostrano valori di colesterolo buono più bassi e valori di trigliceridi e colesterolo cattivo più alto.
Le analisi del colesterolo in farmacia
Un prelievo capillare ti consente di effettuare l’analisi del profilo lipidico e si può svolgere in farmacia: nel giro di alcuni minuti conoscerai il valore dei trigliceridi e quello del colesterolo del tuo corpo con la stessa affidabilità di uno studio medico.
Vai sul nostro store locator e trova la farmacia più vicina a te per usufruire del servizio di analisi!
Bibliografia
www.epicentro.iss.it/colesterolo/
www.salute.gov.it
www.cdc.gov/features/cholesterol-myths-facts/index.html
www.who.int/gho/ncd/risk_factors/cholesterol_text/en/