Lo streptococco è quella forma influenzale che ogni colpisce ogni anno una grossa fetta della popolazione pediatrica. La causa è una famiglia di 20 ceppi di batteri gram-positivi dalla forma rotondeggiante; il più comune è lo streptococco di gruppo A (GAS). (a-d)
Circola diffusamente nelle stagioni fredde, anche se sempre più spesso la sua presenza si protrae fino alla primavera.
Può causare disturbi minori come faringiti e tonsilliti fino ad arrivare a forme più gravi come polmoniti, endocarditi e meningiti. (a)
Quali sono i sintomi più comuni a cui bisogna prestare attenzione?
- Mal di gola
- faringite/tonsillite
- Possono esserci placche
L’incubazione è di 2-4 giorni, l’alta contagiosità coincide con il momento della massima intensificazione dei sintomi.
Attenzione, mal di gola e placche sono anche tipici dell’influenza virale, il metodo per diagnosticare e distinguere le due diverse tipologie di infezione è il test rapido.
Il test rapido per lo streptococco consiste in un tampone della zona orofaringea, è indolore ma fastidioso. A volte è difficile eseguire questo self test per via delle resistenze del bambino, a questo punto si rimanda alla coltura.
Ad una semplice valutazione sintomatologica, la presenza di congiuntiviti, raffreddore, tosse e calo della voce possono indirizzare con più probabilità verso la forma virale. L’esecuzione del test rapido eseguito correttamente toglierà ogni dubbio! (b)
Come si trasmette?
La trasmissione avviene tramite droplets diffusi nell’ambiente da starnuti e colpi di tosse.
La fascia pediatrica (5-15 anni) è la più suscettibile. (a)
La sua diffusione è caratterizzata da vere e proprie epidemie stagionali di mal di gola streptococcico, alimentate spesso dalla frequentazione di centri di aggregazione come scuole, palestre e asili. Il pericolo maggiore di trasmissione si ha quando la persona infetta è nel pieno della sintomatologia.
In assenza di trattamento antibiotico, la contagiosità permane per ben 3 settimane dopo la comparsa dei sintomi. ( c)
Invece 24 ore di trattamento antibiotico sono efficaci a rendere i soggetti affetti non più contagiosi. (b)
Possibili complicanze
Le complicanze dovute allo streptococco possono essere di tipo sistemico come la febbre reumatica in cui l’infezione colpisce il cuore, le articolazioni, la pelle e il cervello; oppure complicanze che coinvolgono principalmente alcuni organi come:
- i reni causando glomerulonefrite
- il cuore causando endocardite
- le meningi causando meningite
- l’orecchio medio causando otite media.
- altra complicazione degna di attenzione è la scarlattina, questa consiste in un’eruzione cutanea caratterizzata da papule rosse, e spesso si osserva anche la lingua “a fragola”, quindi gonfia e rossa. (c )
Il trattamento antibiotico tempestivo per prevenire o gestire eventuali complicanze è fondamentale, per questo è necessario consultare un medico.
Quali sono le misure preventive al contagio?
Poche indicazioni: semplici ma essenziali. Questo batterio cambia spesso “volto” e non lascia un’ immunizzazione duratura, infatti i bambini possono ammalarsi di streptococco più volte in un anno.
Le misure preventive per ridurre la diffusione delle infezioni da streptococco, specialmente nei bambini, sono:
- Lavarsi le mani regolarmente con acqua e sapone per almeno 20 secondi.
- Coprire bocca e naso con un fazzoletto o il gomito piegato per evitare la diffusione dei batteri nell’aria quando si tossisce o starnutisce
- Evitare il contatto ravvicinato con persone infette può ridurre il rischio di contrarre infezioni da streptococco. (e)
Se un bambino sviluppa un’infezione da streptococco, è importante consultare un medico per una diagnosi accurata e iniziare tempestivamente un trattamento appropriato con antibiotici.
Fonti:
( c) https://www.nurse24.it/studenti/patologia/infezioni-da-streptococco.html
(e) https://www.microbiologiaitalia.it/salute/streptococco-nei-bambini/